Nel
1932 nasce ad Orvieto l’Accademia Femminile di Educazione Fisica, quella che
verrà chiamata l’università della donna sportiva, istituzione speculare
dell’accademia maschile di Roma.
L’Accademia non doveva snaturare l’indole e le funzioni della donna senza indulgere alla
mascolinizzazione, così presente in molti paesi, Stati Uniti su tutti che è
ritenuto la tomba della femminilità e della maternità.
Il regime vuole migliorare la forza e la bellezza della razza e migliorare la
razza vuol dire avere un corpo sano. Si rende conto che non personale adatto per
portare avanti questa impresa.
L’Accademia infatti è destinata a formare le dirigenti delle Piccole e
Giovani Italiane, le insegnanti di educazione fisica delle scuole e diventa il
tempio della cultura fisica femminile
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